La classe, il coraggio e l’intelligenza tattica fecero di Stommelen uno dei piloti tedeschi più amati del suo periodo. Corse con ogni tipo di vettura, dalle monoposto alle vetture Sport, ed è proprio nelle corse di durata che ebbe i più grandi successi.
Nato l’11 luglio 1943 a Siegen, nel Nordrhein-Westfalen, Germania centrale, Rolf Johann Stommelen, iniziò la sua carriera automobilistica nel 1965 quando suo padre gli regalò la Porsche 904 GTS. Fece un debutto strepitoso, conquistando il 2° posto alle spalle della 904 di Udo Schütz, nell’ADAC-Hansa-Pokal-Rennen al Nürburgring.
Nel corso della stessa stagione, Rolf si mise in luce in diverse competizioni, prese parte ad alcune gare in salita, conquistò sei volte il 2° gradino del podio, e partecipò alla 24 ore di Le Mans che non concluse per la rottura del cambio della sua 904.
L’anno successivo continuò la sua avventura verso il professionismo, portando in gara l’Abarth 1000TC, l’Abarth 1300 OT, la Lotus Elite e, naturalmente, la fida Porsche 904. Nella stessa stagione, condusse la Porsche 906 nella alle 24 ore di Le Mans, dove ottenne il 7° posto assoluto e 1° della sua classe.
In quei primi due anni si dimostrò tanto veloce da mettere in difficoltà anche i piloti ufficiali della Porsche, ragion per cui fu convocato da Huschke von Hanstein, direttore sportivo della Casa di Stoccarda, che lo volle nel team ufficiale dove, oltre a competere in pista e nelle cronoscalate, avrebbe partecipato allo sviluppo delle nuove vetture tedesche.
Nel 1967 ottenne il suo primo grande successo, in coppia con Paul Hawkins. Portò alla vittoria la Porsche 910/8 nella Targa Florio. Nel corso della stagione condusse in gara varie 906, 910 e 911.
Nel 1968 vinse la 24 ore di Daytona e la 1000 km di Parigi, rispettivamente con la Porsche 907-LH e la Porsche 908 Coupé mentre ottenne al 2° posto la 1000 km del Nürburgring e la 1000 km di Monza e al 3° posto la 24 Ore di Le Mans e la 1000 km di Spa-Francorchamps.
Nel 1967 e 1968, conquistò anche il 2° posto nell'European Hillclimb Championship dove superò in entrambi gli anni il compagno di squadra Gerhard Mitter.
Rolf e la F1
Alla fine degli anni 1960, Rolf era considerato uno dei piloti tedeschi più promettenti dell'epoca, e ciò gli valse il supporto dalla rivista Auto Motor und Sport che lo supportò nella realizzazione di una squadra privata che gestì in gara una Brabham BT33-Ford Cosworth per l’intera stagione 1970.
Il suo miglior risultato fu il 3° posto a Zetweg nel Gran Premio d'Austria. Partito dalla 18a posizione della griglia di partenza, risalì gradualmente fino al 3° posto, alle spalle delle imprendibili Ferrari di Jacky Ickx e Clay Regazzoni.
Fu il primo e unico podio della sua carriera in Formula 1. Auto Motor und Sport rinnovò il suo programma con Stommelen nel ‘71, anno in cui ebbe a disposizione la Surtees TS7-Ford Cosworth del Team Surtees. Al debutto vinse la prima manche del Grand Premio d'Argentina, gara non di campionato a Buenos Aires, poi non ottenne risultati degni di nota. Negli anni successivi guidò la Eifelland 21-Ford Cosworth, vettura derivata dalla March 711.
Nel 1974 e 1975 corse con il team Embassy Hill, prima con una Lola poi con una Hill GH1-Ford Cosworth.
Nel 1975 ebbe un terribile incidente al Grand Prix di Spagna in cui si ferì gravemente; a causa della rottura dell’alettone posteriore, la sua Embassy-Lola volò oltre le barriere uccidendo quattro spettatori. Rolf trascorse due settimane in ospedale e solo dopo che le sue condizioni furono migliorate e stabilizzate gli fu comunicato che il suo incidente aveva causato delle vittime.
Dopo avere superato la convalescenza, si concentrò nelle gare con vetture Sport, pur continuando a gareggiare in F1 con la Hesketh 308D e la Brabham BT42 privata. Nel 1976 corse con la Brabham-Alfa Romeo BT45 ufficiale al Grand Prix di Germania al Nürburgring, con la quale ottenne il 6° posto.
Nel 1978, corse con la Arrows A1-Ford Cosworth in otto delle sedici gare di campionato. La sua ultima apparizione in F1 fu nelle prove del Grand Prix del Canada 1978 dove, complici le cattive condizioni climatiche e una pista scivolosa, non riuscì a qualificarsi per la gara. Dal 1970 al 1978, fu iscritto a 62 Grand Prix, prese il via a 53 gare con le vetture dei costruttori Brabham, Arrows, Surtees, Eifilland-March, Lola, Hill e Hesketh.
Rolf with Gordon Murray at the Grand Prix of Germany 1976. Photo Courtesy of Centro Documentazione Alfa Romeo di Arese, Milano.
Specialista con le Sport Prototipo
Se l’esperienza in F1 non portò ai risultati sperati, le corse con le vetture sport nelle gare di durata rappresentano al meglio il valore di Stommelen come pilota. In queste gare, Rolf si dimostrò in grado di sfruttare la macchina al limite rispettandone la meccanica, oltre a possedere una notevole intelligenza tattica e la capacità di lavorare in armonia con i compagni di squadra.
Le sue gare più belle
Nel 1969 portò al debutto la Porsche 917 con la quale ottenne il suo miglior risultato nel corso delle prove primaverili della 24 ore di Le Mans dove ottenne il miglior tempo. Sulla pista di Le Mans la mostruosa Porsche 917 Coupé, si dimostrò una vettura impegnativa da guidare, tanto che per ragioni di sicurezza, dopo una guerra di quattro giorni tra i dirigenti Porsche e gli organizzatori della gara, fu consentito di concedere alla Casa tedesca di utilizzare la vettura con gli alettoni mobili.
Particolari che, il regolamento tecnico non avrebbe concesso di utilizzare. Rolf domò la 917 e ottenne la pole position girando 2” più veloce di Vic Elford alla guida di un'altra 917. Il giorno della gara, prese il comando e condusse per i primi pit-stop davanti a un treno di cinque Porsche (Stommelen, Elford, Siffert, Mitter, Herrmann) quindi, alla 13a ora, fu costretto al ritiro per rottura della frizione e problemi di lubrificazione causati da una perdita d’olio.
Gli anni con l’Alfa Romeo
Nel 1970, Rolf lasciò Stoccarda e divenne pilota ufficiale dell’Autodelta, dove gli fu affidata la 33/3. Gli accordi presi con la dirigenza Alfa Romeo, gli consentirono di prendere parte ad alcune competizioni di F1 e di gareggiare con una Ford Capri ufficiale al Tourist Trophy e alla 6 ore del Nürburgring.
Con l’Alfa Romeo 33/3 partecipò a 8 gare di campionato, in 7 delle quali divise la vettura con l’italiano Nanni Galli mentre fu in copia con Piers Courage alla 1000 km del Nürburgring.
Il debutto con la vettura del ‘Biscione’ avvenne 1° gennaio ’70 alla Temporada Argentina, dove fu costretto al ritiro per seri problemi di assetto.
La sua stagione con la Casa del Portello non fu entusiasmante. A una serie di ritiricontrappose il suo miglior risultato alla 1000 km di Monza dove ottenne il 7° posto condividendo.
In questa gara, le 33 ebbero diversi problemi. La vettura di Stommelen-Galli si dimostrò la più veloce delle vetture spinte da propulsore da 3 lt.
Nel corso della stagione 1971, nelle prove della Targa Florio, Rolf portò al debutto la 33TT3-001 dotata del nuovo telaio tubolare.
Ricordiamo che Rolf era stato a lungo tempo uno dei collaudatori di punta della Porsche 908, vettura che ispirò Ing. Carlo Chiti nella progettazione della 33TT3. Rolf considerò la vettura competitiva anche se difficile da condurre, ragione per cui Chiti decise di proseguire lo sviluppo della vettura nelle corso delle prove di alcune gare di campionato. Nel 1971, Rolf ottenne il suo miglior risultato portando la sua 33/3 al 2° posto alle spalle della più potente 917K di Vic Elford e Gérard Larrousse nella 12 ore di Sebring.
Al termine della stagione, l’Alfa Romeo conquistò il 2° posto alle spalle della Porsche, ma davanti alla Ferrari.
Nel 1972 corse con la 33TT3, vettura con cui prese parte alla 1000 km di Buenos Aires, cui seguirono la 6 ore di Daytona, la 12 ore di Sebring, la 1000 km di Brands Hatch, la 1000 km di Spa, la Targa Florio, la 1000 km del Nürburgring, la 24 ore di Le Mans, e la 1000 km di Zeltweg.
Fu un stagione priva di risultati, che vide il suo miglior piazzamento alla 1000 km di Brands Hatch, dove ottenne il 3° posto. Nel corso della stessa stagione, fu impegnato nello sviluppo della nuova 33TT12 vettura che ebbe uno sviluppo impegnativo, e che debuttò in gara alla Targa Florio dei 1973.
Carlo Facetti, che lavorò spesso con lui nello sviluppo dell’Alfa Romeo 33T12 ricorda: “Rolf era un ragazzo d’oro. Aveva una buona preparazione tecnica ed era molto bravo in fase di messa a punto. Riuscivamo a confrontarci molto bene”.
Nel 1973, condivise la 33tt12 con Andrea de Adamich, Clay Regazzoni e Carlo Facetti. Nello stesso anno portò in gara l’Alfetta Group 2 e la Giulia 2000 GTam. Ottenne il suo miglior risultato nella 500 Km fi Imola, dove condusse la 33TT12 al 2° posto.
La stagione 1974, fu per l’Alfa Romeo una stagione interlocutoria, e Rolf condusse la 33TT12 al 2° posto in tre gare: alla 1000 chilometri, a Monza con Jacky Ickx e al Nürburgring e Imola con Carlos Reutemann.
Rolf torna alla Porsche
Nel 1976, Rolf tornò alla Porsche che gli affidò la 936 con cui prese parte al Campionato Mondiale Sport Group 6, e la 935 nel campionato Mondiale Group 5. Rolf portò al debutto la nuova 936 alla ‘300 km del Nürburgring’.
Una curiosità, il giorno della gara, la pista era allagata dalla pioggia battente e avvolta da una nebbia terrificante, tanto da costringere gli organizzatori a concedere agli equipaggi di compiere un paio di giri di pista per familiarizzare con l’anomala situazione ambientale prima della partenza.
Al via, la 936 scattò subito in prima posizione, ma le due Alpine entrarono in collisione a causa di un errore divalutazione di Depailer. Il pilota francese aveva affrontato una frenata al limite, la vettura si era scomposta e aveva colpito rovinosamente l’auto gemella di Jabuille, che aveva terminato la gara fermandosi a cavallo del guard-rail. La dinamica dell’incidente portò i piloti a dire:
“È impossibile frenare più tardi di Stommelen, ein particolare qui al Nürburgring”.
Con l’uscita dei due piloti francesi, Stommelen rimase senza avversari validi e passò al comando della gara accumulando velocemente un buon vantaggio sugli inseguitori. Dopo soli sei giri, la 936 fu afflitta da problemi all’acceleratore, che costrinsero Rolf ad alcune fermate ai box, che tuttavia non risolsero il problema. Rolf non si arrese, e guidò per gran parte della gara con l’acceleratore bloccato a fondo corsa. Escogitò un modo folle e geniale di guidare: impostava la curva, spegneva l’interruttore generale di accensione e lo riaccendeva in uscita.
Quello stile di guida non era certo ottimale, e la 936 perse circa 25” a giro, eppure consentì a Rolf di transitare sotto la bandiera a scacchi in 5a posizione.
La dannazione dell’alettone
Come abbiamo accennato, Rolf ebbe un grave incidente il 27 aprile 1975 al Gran Premio di Spagna di F1, gara che si disputò sul tracciato cittadino del Montjuich, Barcellona. La gara entrò nella storia delle corse per una serie d’incidenti avvenuti fin dal momento della partenza. Il mercoledì precedente la gara, una delegazione dei piloti aveva ispezionato il tracciato del circuito e lo dichiarò pericoloso perché privo di vie di fuga e con guard-rail montati male.
Il venerdì i piloti dichiararono di non volere partecipare al Grand Prix fino a quando non fossero stati eseguiti i lavori richiesti per migliorarne la sicurezza. Il sabato mattina una delegazione di piloti ispeziono nuovamente il tracciato e constatato che i pochi lavori eseguiti non rispettavano gli\ standard di sicurezza; dichiararono quindi che non avrebbero corso.
Nonostante quella decisione, ricattati dagli organizzatori e dagli sponsor, i piloti furono costretti ad accettare di compiere alcuni giri dimostrativi in pista. Una volta entrati in pista, alcuni piloti ruppero il patto. Il primo fu Niki Lauda, poi via via tutti gli altri, a eccezione di Emerson Fittipaldi. Il brasiliano, che era il campione del mondo in carica e al comando della classifica, girò tanto lentamente da non qualificarsi. Rolf, alla guida di una Lola della scuderia di Graham Hill, ottenne il 9° tempo di qualificazione. Il giorno della gara, alla partenza, Lauda e Regazzoni si urtano e furono costretti al ritiro; Merzario e Wilson Fittipaldi percorsero un giro e si ritirano per protesta. Nei giri successivi, Depailler, Donohue, Jones e Hunt conclusero la gara contro il guard rail senza riportare danni fisici.
Stommelen partì benissimo. Al primo giro passò in 4a posizione poi, in pochi giri, passò al comando della gara. Al 26° giro, avvenne un terribile incidente. Come già accennato precedentemente, mentre Rolf era in piena velocità in prossimità di un dosso, si staccò l’alettone posteriore della sua vettura che perse deportanza e carambolò da una parte all’altra della pista, travolgendo la Brabham di Pace, e volando oltre le barriere per precipitare tra il pubblico. Il bilancio fu tragico: persero la vita quattro spettatori e sei rimasero feriti.
Stommelen riportò ferite importanti, ma non mortali. Fu la sua unica occasione di vincere una gara di Formula 1 che, purtroppo, finì in tragedia. La fortuna che lo aveva assistito in Spagna nel 1975, non lo aiutò a Riverside, il 24 aprile dell’1983. Per la ‘Riverside 6 Hours’, Rolf aveva a disposizione una vecchia 935 di John Fitzpatrick.
La gara di Riverside avrebbe dovuto essere l’ultima gara IMSA per la vecchia Porsche 935-JR-002, perché il team intendeva concentrarsi sul nuovo modello 956 Gruppo C. Rolf conosceva molto bene la 935 e ottenne il 2° tempo nelle prove di qualificazione. Il giorno della gara, domenica 24 aprile, lottò per la vittoria, ma al 94° giro, mentre era al secondo posto, inspiegabilmente si ruppe l’alettone posteriore. La 935, che viaggiava a oltre 300 chilometri orari, diventò un proiettile senza controllo e si schiantò contro il muretto di protezione.
L’urto fu devastante e Rolf morì per le gravi ferite riportate alla testa.
Rolf avrebbe compiuto quarant’anni solo qualche mese più tardi.
Courtesy of Centro Documentazione Alfa Romeo, Arese
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